La cardiologia è quella branca della medicina interna che si occupa dello studio, della diagnosi e della cura delle malattie cardiovascolari acquisite o congenite. Il sistema cardiovascolare è una macchina molto complessa ed affascinante, provvista di una pompa, alcune valvole, un circuito elettrico e di una vera e propria rete idraulica che garantiscono la fornitura di ossigeno e nutrienti in tutto il nostro organismo. Alla luce di questa complessità, la Cardiologia ha fatto nelle ultime 4 decadi veri e propri passi da gigante con lo sviluppo di nuovi rami ultra-specialistici come l’emodinamica e l’elettrofisiologia. Ciò ha permesso di portare allo sviluppo di terapie farmacologiche ed interventistiche mini-invasive per la cura della cardiopatia ischemica, dello scompenso cardiaco, delle valvulopatie e delle aritmie.
La prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari sono importantissime poiché hanno notevolmente abbassato la mortalità di infarto acuto del miocardio, dell’ictus e delle cardiomiopatie, aumentando l’aspettativa di vita e la qualità della vita. Tuttavia, tali patologie costituiscono ancora la prima causa di morte nella popolazione occidentale, per cui è importantissimo eseguire almeno una volta nella vita uno screening cardiologico.
La visita cardiologica è il primo contatto o il proseguimento di un processo diagnostico o terapeutico e rappresenta la base imprescindibile per la diagnosi e la cura di un problema cardiologico. Questo incontro inizia con il colloquio con il paziente per redigere una accurata anamnesi; prosegue con l’esame obiettivo in cui il cardiologo ausculta i toni cardiaci e il flusso d’aria nei polmoni, valuta la regolarità del polso e misura la pressione arteriosa, al fine di valutare lo stato di compenso emodinamico del paziente, ricercare la presenza di soffi cardiaci o turbe del ritmo cardiaco. Risulta imprescindibile eseguire contestualmente un esame elettrocardiografico per concludere la visita cardiologica.
La visita cardiologica può avere tre scopi:
Generalmente i sintomi che devono essere indagati sono quattro:
Ogni sintomo riferito al cardiologo può sollevare delle ipotesi diagnostiche che devono essere confermate o escluse tramite l’esecuzione di mirati esami strumentali (da quelli non invasivi a quelli invasivi) che possono coinvolgere specialisti cardiologi e non cardiologi. Prima di iniziare ogni altro esame, sarebbe opportuno eseguire un ecocardiogramma a riposo al fine di escludere le cause grossolane di cardiopatia. Una semplice ecografia del cuore valuta le dimensioni, la funzione sistolica e diastolica delle camere cardiache, il funzionamento delle valvole cardiache, la pressione nel circolo polmonare e le caratteristiche del pericardio (il “sacchetto” che avvolge il cuore). Vediamo nel dettaglio per ciascun sintomo quali sono i passi successivi che possono essere consigliati. Per quanto riguarda l’oppressione toracica (angina), vi è una serie di esami che vengono chiamati “test provocativi di ischemia” che possono essere l’elettrocardiogramma sotto sforzo, l’eco-stress da sforzo fisico o farmacologico, la scintigrafia cardiaca a riposo e sotto sforzo o la risonanza magnetica da stress. Oltre a questi test, vi sono degli esami che valutano direttamente l’anatomia delle arterie coronarie (ovvero le arterie che forniscono il sangue al muscolo cardiaco stesso) come, ad esempio, l’angio-TC coronarica o la coronarografia. Per quanto riguarda la dispnea, nel caso di riscontro di una valvulopatia, risulta utile l’esecuzione di un ecocardiogramma transesofageo. Per indagare il sintomo del cardiopalmo è imprescindibile l’esecuzione di un ECG dinamico secondo Holter, ovvero una registrazione continua del ritmo cardiaco per 24 o 48 ore. Una volta letto dallo specialista, tale esame può svelare la presenza di tachi- o bradiaritmie ovvero dei disturbi del ritmo in cui la frequenza cardiaca è troppo elevata oppure troppo bassa. Infine, l’analisi dell’ECG dinamico è molto utile nel caso in cui il paziente lamenti una sincope. Una volta che lo specialista ha davanti il quadro clinico completo associato ai risultati degli esami strumentali richiesti, è in grado di formulare una diagnosi e, di conseguenza, indirizzare il malato verso una terapia medica o interventistica (queste ultime eseguibili solo in centri ospedalieri).
Direttore Sanitario: dott. Giulio Mucci
Responsabile area diagnostica: dott. Giovanni Veroni
P.I. 00693480451 |
Informazioni Legali
|
Privacy Policy e Cookie Policy